lunedì 4 gennaio 2016

Il lupo e il cane: storia di uno scambio di vita


C’era una volta,
in una foresta incantata, un lupo di nome Bonny.
Raccontavano che Bonny era un lupo solitario e spaventoso per la fama di divoratore di conigli. Bonny non era un lupo “normale”, era buono, desiderava preparare feste e amava la compagnia. Anche se purtroppo tutti gli animali fuggivano da lui, cosa che lo faceva dispiacere moltissimo.
Un giorno stava camminando lungo un vecchio tratturo, i fiori chiudevano i petali, le foglie tremavano e gli alberi stavano ritti quasi come se non volevano essere notati. Una lacrima stava per attraversare il muso di Bonny, ma… si trovò davanti un cane grosso quasi come lui, grigio e dal volto triste.  

Bonny gli disse: <Chi sei? Che ci fai qui?> Con voce curiosa e tremolante.

Quello strano cane rispose con voce decisa: <Sono Benny e sono scappato. Tu chi sei?>

Così, Bonny e Benny si parlarono a lungo.

A quanto pare Benny era un cane a cui venivano date troppe attenzioni, viveva in una fattoria con un’anziana signora ed il figlio rimasto a carico della fattoria; era scappato per fingersi un lupo solitario e vivere di cacciagione. Cosi, pensarono che Bonny avrebbe fatto il cane pasciuto e coccolato, mentre Benny avrebbe preso il posto di lupo solitario.
La saggia quercia Chiomalbero, che aveva assistito alla chiacchierata disse: <Seguite il consiglio del vecchio; il lupo faccia il lupo e il cane faccia il cane>.
Gli amici però non gli diedero ascolto: si diedero appuntamento per l’indomani, Bonny si avviò verso la calda fattoria e Benny s’inoltrò nella foresta.

Il giorno dopo, gli amici si rincontrarono e quasi non si riconobbero.
Benny aveva un gran mal di schiena e stava morendo di fame, mentre Bonny era ingrassato molto ed era ricoperto di fiocchi rosa e brillantini.
Benny non era riuscito a cacciare nulla e fu stato costretto a dormire su un ramo di un albero, perché l’orso Bruttorso lo rincorse per tutta la foresta.
Bonny, invece, arrivato alla fattoria si trovò davanti la moglie del figlio dell’anziana signora che lo riempì di fiocchi rosa e brillantini e che poi gli dette da mangiare arrosto, verdura e ancora arrosto, fino a quando non si addormentò.
L’albero Chiomalbero fece una fragrante risata e disse: < Questo accade a chi non vuole ascoltare e non si sa accettare, ora avete ascoltato e la lezione avete imparato. > A quel punto, gli amici si sono salutati e dalle loro vite non si son mai più separati.
Non bisogna mai farsi guidare dal pregiudizio, perchè questo non è altro che una benda sugli occhi che ti impedisce di vedere veramente chi hai davanti. La prudenza è un pregio ma bisogna comunque cercare di vedere le persone per quelle che sono e non per quello che sembrano o per quello che gli altri dicono che è.


Beatrice ( 11 anni )

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