
Un giorno, mentre cacciava, si trovò faccia a faccia con la pantera Brunasera. Si diceva che con la sua forza avesse scacciato il Re Nobileone e che si fosse impossessata del suo trono. Inizialmente aveva paura, ma poi le venne in mente un inganno ingegnoso.
Disse alla pantera: “ Buongiorno, signora Brunasera. Che bella giornata è oggi! Vero?”. La pantera si sentì offesa da quel gatto di bosco che aveva osato rivorgerle parola, quindi alzò il pelo e irrigidì la schiena, pronta a infliggerle la sua condanna.
A quel punto la volpe finse di agitarsi tremando e disse: “Non senti? Sono qui, dobbiamo scappare!”.
La pantera: “Cosa farfugli in quella tua testa bacata, volpe?”.
La volpe: “Come? Con il tuo udito sopraffino che vanti tanto, non riesci a udire gli spari dei cacciatori?! Con il tuo olfatto che lodi con i migliori attributi, non riesci a percepire l’odore dei segugi?!”.
La volpe indugiò un secondo prima di affermare: “Allora tu non sei degna di essere la regina della foresta”.
In quel momento la pantera si alzò, tirò fuori le unghie e disse: “Sento che i cacciatori sono vicini, meglio che rimandiamo i nostri diverbi a dopo”.
Così la volpe si salvò dalla superba pantera e ricordate: la superbia è sinonimo di ignoranza.
Chi questo difetto ha,
sempre una brutta figura farà e
la forza lì non basta,
bisogna fare sempre i conti
con l’ignoranza.
Beatrice ( 11 anni )